venerdì 2 marzo 2007

strani accadimenti

ho voglia di raccontare due cose buffe e banali che mi sono capitate questa settimana. L'altra mattina ho fatto colazione con pane e marmellata, e mi sono portata dietro dalla dispensa della marmellata. Sono in realtà delle razioni monodose di marmellata, confezionate in un astuccio di cartone che ne tiene insieme quattro. Ne avevo un pacco già aperto ai mirtilli e uno da aprire alla fragola, ma quella mattina mi andava la fragola. Ho aperto la confezione e l'ho spalmata tra due fette di pane bianco e mela stvo gustando, quando con mia enorme sorpresa, e quasi raccapriccio, mi sono accorta dal pacchetto che avevo appena scartocciato ne mancavano due, non una! Mi sono bloccata. Mi sono guardata intorno per vedere che non ci fossero folletti o esseri misteriosi (non che io creda nella loro esistenza), e con la mente ancora torpida mi sono avventurata sotto i mobili della cucina alla ricerca di questa fxxxxxx marmellatina comparsa da sotto il mio naso.Ho controllato anche nella spazzatura, ma non c'era traccia. Mi sono riseduta e con il groppo in gola ho continuato a masticare il mio panino ripieno, congetturando una qualche discontinuità nel tessuto del reale, perchè ovviamente avevo anche come la percezione che nella confezione della marmellata ai mirtilli le marmellatine fossero aumentate di unarispetto ai miei calcoli. Dentro di me pensavo " ecco, ora che la realtà mi ha mostrato una falla nella sua continuità temporale cercherà di eliminarmi...di espellermi dal gioco perchè ho visto che non si riproduce uguale a se stessa in ogni momento.." Vabè... cmq la marmellatina alla fragola ancora non è saltata fuori. Secondo racconto. Sono tornata a casa alle dieci da una giornata molto densa, e ancora non avevo cenato. Mi mancava del tutto la fantasia, ma mi sono comunque trascinata in cucina per sbattere de uova nell'acqua bollente e tagliare un grappolo di pomodori. Leggevo "La versione i Barney", libro che ho regalato addirittura a mio fratello sulla fiducia, nella speranza di poterlo leggere in breve ancora prima di averne una mia copia, ed ero molto assorta, quand'ecco che fuori iniziano i fuochi d'artificio. Sono durati dieci minuti e a quel punto mi sono hiesta "chissà cosa accidenti si festeggia di così importante oggi..che giorno è?" mi sono alzata per accendermi una sigaretta e mi sono accorta che le uova, sbattacchiando l'una contro l'altra fra le bolle, producevano quel suono del tutto assimilabile ai fuochi d'artificio nel parco sotto casa. Ok sono scema. Stasera sono stata ad un bellissimo incontro all'istituto superiore di fotografia tra il professor Fragapane e il professor Marra, Roma VS Bologna. E' stato avvincente. Si sono misurate una visione romantica ed una visione positivista della vita da cui l'assemblea a trato molto gusto, tanto che alla fine quasi ci si prendeva a colli di bottiglia tra fotografi sostenitori del cambiamento portato in fotografia dal digitale e dai sostenitori di non cambia niente apparte i costi. Non è vero. Nessun collo di bottiglia. Le acque minerali erano tutte in plastica, ma l'ambiente si è surriscaldato, e io sono anche andata a fare un intervento, non chiarissimo in vero, ma che è sembrato molto chiaro ad un ragazzo che ha frequentato la scuola, che è venuto a complimentarsi, e devo dire che io trovo che lui sia davvero un grande. Non mi ricordo come si chiami, mi ricordo che è del viterbese, che sa con una ragazza sarda, che ha fama di scapestrato, che ama viaggiare, e che è stato un anno all'estero senza sapere nessuna lingua, tra parigi e dublino e da questa esperienza ha riportato delle polaroid bellissime, colorate e suggestive, e che la solitudine lo ha iniziato a scoperte letterarie e cinematografiche. Bè mi fa simpatia e sono contenta per lui. Buonanotte.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ma brava, ma apriti il blog e non me lo dire.
ecco.
per ripicca ti metto nei preferiti, ti metto.

daniela ha detto...

hihihihi...quand'è che ci vediamo mia perduta bellezza su zoccolo nostalgico di terra?
grazie meravigliosa spilletta arrivata me e su mia giacca ora