domenica 22 aprile 2007

Oliviero Rainaldi e Pietro Ruffo

qualche giorno fa Ottavio Celestino ( http://www.ottaviocelestino.com/home.htm ), ci ha fatto fare un'incursione dentro il pastificio cerere.
Dalla finestra del bagno e dalla sala computer abbiamo una vista sullo studio di uno scultore, quando la porta è aperta. Questo Scultore è Oliviero Rainaldi. Le sue opere, viste attraverso il filtro della proibizione mi hanno sempre affascinata, e anhe la sua persona..è un tipo a metà tra john fante e pippo baudo (o mio dio l'ho scritto!!!), nel senso che ha quei bei lineamenti abruzzesi decisi alla john fante ma una stazza simile a quella di pippo baudo, con delle ciocche di capelli lunghe incrostate di polvere di marmo, che rimangono siggilate nel loro tuffo all'indietro, e degli occhialini sottili rotondi che fanno proprio parigi 1950. Anche i pantaloni con le piences e la camicia chiara a metà manica fanno 1950.
Per quanto riguarda le sue opere..ecco...avete mai visto qualcosa di imobile compiere gesti impercettibili? sotto il trscorrere delle ombre e delle luci naturali che riempiono lo studio, le sue figure umane, che fanno pensare ai fantasmi, o agli incontri fugaci in cui i lineamenti si perdono, compiono impercettibili rotazioni, piccoli gesti.
Con noi è stato gentile, ci ha accolte (eravamo 5 studentesse della scuola) come se fossimo vicine di casa, con semplicità ma una certa diligenza (insomma ci ha degnate utte della medesima attenzione..), e ci ha regalato un atalogo a testa...Noi celo siamo fatte dedicare (che sceme buffe!!!!)
Pietro Ruffo è invece un giovinotto col barbone scuro e gli occhi limpidi.
Ha uno studio che per metà sembra occupato da scatoloni, per un'altra metà dalle sue opere. Ne usa una, un disegno su una carta auto-portante (piegata in modo da regersi in piedi da sola), come paravento, per isolare la sua scrivania. sull'ingresso poltrone di design fingono di non essersi rifatte il trucco, mezze ciancicate e impolverate.
Bè entriamo e interrompiamo il suo lavoro, ci sediamo sulle poltroncine, e lui, che raccoglie la concentrazione e per un momento sembra tutto inteso nel suo ruolo d'artista. Allora, con alcune incertezze ci parla dei suoi ultimi lavori, ce li fa vedere (d'altra parte la stanza li rigurgita..appesi appoggiati, o avvolti nel millebolle, ci circondano e chiedono attenzione) celi spiega..anzi, per meglio dire si spiega: un pò ci rivela i concetti che ci sono dietro un pò celi nasconde per misurare quanto siano forti le sue capacità comunicative come artista.
Sembra essere molto soddisfatto quando sene dà la lettura corretta.
Parliamo del concetto di rilievo, di scala geografica e antropologica.
Parliamo di alcuni ultimi suoi lavori che riguardano questo tema, uno del 2003 che accosta città prese dal satellite e macro di fiori, uno dediato alla biblioteca mercede (site specific)e quell sulle bandiere.
Ci dice che all'attuale la critica lascia molta libertà all'artista di esprimersi, che l'impotante è il concetto, ma il tratto, lo tile, la riconoscibilità hanno perso molto in valore.
Sembrava stare un pò come davanti ad una platea di intervistandi...
ma è stato comunque il più genuino possibile visto la natura dell'incursione (inaspettata!).
Tra i due artisti lo scarto generazionale è forte, emanano forte della loro epoca, e averli accostati in una mattina lo ha fatto balzare fuori.
Mi sono divertita un pò.
Ciao ciao occhi belli

4 commenti:

Anonimo ha detto...

ma quante cose belle si scoprono a leggere da te :)

Anonimo ha detto...

che bravo pietro ruffo e soprattutto interessante... domani sul nostro blog ci sarà la sua intervista video

Anonimo ha detto...

interessante intervista al giovane artista... :-)

daniela ha detto...

insomma...non si vede che questo blog è coperto da polvere telematica di quasi due anni? adesso basta linkare cazzate, che tanto qui non legge nessuno.

l'autrice