lunedì 2 aprile 2007

Non ami Roma?

No. Non lo so. è una domanda un pò difficile non credi? Passeggiando per villa Celimontana incontriamo Giorgio. Giorgio quella sera c'era anche lui alla festa dell'inaugurazione. In abito grigio con tanto di panciotto, abbronzatissimo e altissimo come si conviene in dicembre (?), distribuiva il suo biglietto da visita a cani e porci, e intratteneva il mio ragazzo già ubbriachissimo e dal sorriso molto ebete. Giorgio è un ragazzo molto fortunato, il papà infatti ha una agenzia di comunicazione, o pubblicitaria, o giù di lì, e lui può amabilmente permettersi di incontrarmi a villa Celimontana e dirmi che il mio insegnante e la sua socia, quelli che gli hanno prestato lo studio per farci i cazzi suoi, o del paparino, o comunque delle foto per la sua agenzia, e si permette di dirmi, dicevo, che loro non sono granchè simpatici. Che la tale socia è un pò aggressiva. Che comunque sono poco carini con le modelle. Riflettevo qualche giorno fa, di come quel mio insegnante che ha prestato il suo studio a Giorgio, sia completamente meritevole di tutto ciò che ha. E ciò che ha non è solo la sua arte, ma una buffa emozionante vitalità. E una vanità stortignaccola, di un passato assortito da raccontare. Giorgio, tu che cazzo hai fatto pr meritare quello che hai? Che cazzo hai fatto per meritarti di recriminare? Detesto questa città, dove incontri sempre le stesse facce, e le stesse facce tengono le briglie. Se quelle facce imponessero alle proprie bocche un rispettoso silenzio, odierei meno questa impudente razza magnona che si siede sui colli e sui monumenti, col grasso culo che scorreggia melancolicamente dove non deve. Vorrei stare in un posto dove il mio nulla e un nulla per bene. Un nulla posseduto da chiunque e a cui chiunque si adatta. In una città dove chi dirige i giochi evitasse di mostrare le ginocchia pelose in bermuda negli unici luoghi dove i poco scaltri proletari o la non agganciata classe media ha da riposare le sue frustrazioni. Io capisco perchè la Socia è una donna aggressiva. Giorgio capisce invece le radici della sua aggressività? A che pro sparlare... E tutti alla festa si chiedevano "ma chi cazzo è Giorgio?"

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